Imprevedibile eclettismo. Dal figurativo alla grafica, alla recycled art, alla fotografia. Come Emanuele Luzzati suo maestro, Ottier inizia dalla scenografia e dal teatro, per innamorarsi del collage painting. Ma è lo studio degli oggetti, la loro storia ed ergonomia ad attrarre Ottier, che sperimenta tecniche personali ed un'espressività così libera da ricordare in alcune occasioni Carol Rama. Partecipa a progetti di Street Art con varie azioni di "guerrilla crochet". La maggior parte del suo lavoro si richiama alla funzione simbolico e subconscia del colore, poiché ogni colore è associato ad un particolare percezione ed interazione con il mondo e on l'arte - interazione che può cambiare le nostre vite e contribuire alla nostra evoluzione. I colori evocano uno stato mentale associato a specifiche emozioni.
Nei lavori più recenti sperimenta nuovi materiali da sogni infranti. Vive e lavora tra la Venezia, Bruxelles e luoghi del cuore, forse alla ricerca del reale magrittiano "Chateau des Pyrenee".
A breve disponibile la nuova collezione di bijoux "Ma chère Marcelline", in vetro di Murano.