Cholla dipinge. Ed è un cavallo.
Dopo il premio di pittura, a Venezia in esclusiva la prima mostra “personale” oltreoceano del mustang americano. Con un'anteprima alla Fiera di arte contemporanea di Roma, Art-O' 2009

 

Venezia, 23 Febbraio 2009 – Anche se ha solo 23 anni, dei suoi lavori si è detto che hanno “il fuoco di Pollock"... ma ciò che rende la descrizione intrigante è che l’artista è un cavallo; Cholla (pronuncia Ciòia),  figlio di un Mustang e di una Quarterhorse, vive nel Nevada e dipinge - spontaneamente e senza ammaestramento - tenendo il pennello tra i denti e raccogliendo il colore da sé.

I dipinti di Cholla sono stati esposti negli USA,  da San Francisco a New York, ed ora iniziano le mostre oltreoceano. Dal 24 Aprile al 15 Giugno 2009, in esclusiva, la galleria d’arte Giudecca 795 esporrà 30 acquerelli realizzati da Cholla, la prima di una serie di esposizioni. Sì, perché questo cavallo è già considerato uno dei quattro animali più quotati al mondo, dopo lo scimpanzè Congo che dipingeva negli anni Cinquanta e i cui quadri furono anche apprezzati da Picasso e battuti all’asta.

La storia del debutto internazionale di "Cholla il cavallo pittore" è piuttosto interessante. Nel 2008 uno dei suoi acquerelli fu presentato al Premio Arte Laguna, per la costernazione di qualche giurato al momento della scoperta della sua natura. Ma essendo il concorso aperto a “tutti” senza restrizioni, e considerata la sua notorietà negli USA, la giuria decise di accettare la sua iscrizione. E così il suo acquerello ricevette una "menzione speciale" dal presidente della giuria, Viviana Siviero.

Siete scettici? Guardate questo video (uno spezzone di un recente filmato che sarà proiettato alla galleria in occasione della mostra) e vi convincerete che Cholla fa tutto da sé; non è addestrato, prende il colore da solo, e "dipinge" in assoluta libertà.

Anche se la perplessità può essere la prima comprensibile reazione del pubblico, in genere Cholla riesce a superarla, e spesso il pubblico apprezza i suoi colorati segni astratti senza nemmeno sapere che si tratta di un animale. Scienziati e critici d’arte stanno studiando e discutendo il caso; ad esempio, il noto etologo Danilo Mainardi, su richiesta della galleria, ha esaminato i filmati e le opere, osservando che questo cavallo bellissimo, intelligente e molto ben trattato appare felice quando “dipinge”. Che per lui sia un modo per comunicare con la sua padrona? La cosa sorprendente è che Cholla può decidere se e quando dipingere, su un robusto cavalletto. Essendo un cavallo di una certa mole e semiselvaggio, quindi che ha difficoltà nel controllo di piccoli movimenti, l’atto di prendere il colore e di dipingere senza mandare tutto all’aria è già qualcosa di raro; per questo motivo qualche volta può essere necessario aiutarlo quando il pennello scivola per la salivazione.

Non si tratta di un animale ammaestrato, o istruito a dipingere. Il video che sarà mostrato in galleria lo illustra in modo molto chiaro. E’ in preparazione un catalogo, con contributi del prof. Mainardi e di critici d'arte, oltre all'introduzione "storica" della proprietaria di Cholla, Renee Chambers, (che non è una pittrice nemmeno dilettante, come si potrebbe pensare, ma una ballerina classica) ed il  racconto degli esordi “artistici” di Cholla, casualmente 4 anni fa.

La domanda principale: questa è “arte”? "Siamo troppo coinvolti per essere obiettivi” rispondono sorridendo in galleria. “Cholla è 'naturale' ed istintivo per definizione, i suoi segni sono primitivi, non sta imitando nessun artista, e questo è.. molto apprezzabile. Se non è arte, ci piace pensare che possa aiutarci a lanciare uno sguardo nell’inconscio e nel conscio dell’animale – probabilmente è un cavallo che cerca di comunicare con noi giocando, ed il risultato è qualcosa che alla gente piace. E’ sorprendente, è bello, è una favola contemporanea."

Il comportamento è "di sicuro interesse scientifico" per l'etologo Mainardi, che scrive su Cholla nel suo libro "L'intelligenza degli animali" di prossima uscita: "Cholla l’ho ammirato, in alcuni filmati o sequenze fotografiche, galoppare libero sullo sfondo di luminose montagne innevate. Poi anche dipingere, avvicinandosi volontariamente al cavalletto. Prendeva in bocca il pennello e spontaneamente tracciava i suoi segni. Il comportamento che più m’ha stupefatto è una sequenza in cui Cholla, che inizialmente aveva malamente trattenuto tra le labbra il pennello, che si presentava tutto di sghembo che perciò era praticamente inutilizzabile, s’è spontaneamente messo a rigirarselo in bocca e, agendo di lingua, di labbra e di denti, l’ha finalmente ben posizionato. Ed è stato solo a questo che ha dato inizio alla sua ingenua opera pittorica. Non è una cosa da poco, credetemi, questo comportamento. Sembra indicare consapevolezza e intenzionalità, perché il cavallo agisce senza essere minimamente costretto. Lo fa perché - almeno così sembra - lo vuole fare. Cholla non si comporta come un cavallo ammaestrato, e così anche sostiene la sua proprietaria. Probabilmente ha iniziato a fare quel che fa per gioco. Cholla, soprattutto a paragone di tanti altri cavalli mal trattati, può venir considerato a suo modo un cavallo felice. E questo, per me almeno, è importante. Il suo caso potrebbe perfino essere analogo a quello degli scimpanzè pittori".

La menzione speciale attribuita ad Arte Laguna all'acquerello "The Big Red Buck" (in mostra a Venezia)  recita: “Per la natura provocatoria del gesto, che può essere considerato un’evoluzione interessante ed ironica del mito dell’arte astratta ed informale nei suoi fondamenti teorici e nelle sue derivazioni formali, possibile in questi termini grazie all’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica.

Di nuovo ci si chiede: è arte? Chi lo sa. Al pubblico le opere di Cholla piacciono, e gli animali pittori non sono una novità. Congo fu il primo animale-artista ad essere “scoperto”, fu studiato da Desmond Morris, e incuriosì Picasso e Dalì.

"L’opera va considerata in funzione dell’azione, capace di realizzare un prodotto che è portatore di emozioni, che né cavallo né uomo mai potranno controllare," dice il critico d’arte Viviana Siviero. “Pollock, al cavalletto, preferiva il muro o il pavimento, per avere l’opposizione di una superficie dura. Cholla è più impressionista, se non altro nei modi: trova ispirazione all’aria aperta, in prossimità di un cavalletto portatile!".

I curatori di Giudecca 795 sono invece molto scettici, come lo è Mainardi, sui lavori creati dagli elefanti. "I cosiddetti “elefanti-artisti” sembrano addestrati a ripetere gesti precisi con le loro proboscidi flessibili, e potrebbero non essere liberi e rispettati quanto Cholla," dicono.

Giudecca 795 Art Gallery, in accordo di esclusiva, esporrà 30 acquerelli originali realizzati da Cholla; sono disponibili stampe di alta qualità (“giclée”). Tutte le opere sono in vendita.

Una parte dei lavori in mostra sono visibili sul sito www.giudecca795.com

Alcune delle opere originali saranno esposte in anteprima negli spazi di Giudecca 795 ad ArtFair in Open City (Art-O'), fiera internazionale di arte contemporanea al Palazzo dei Congressi di Roma Eur, 3-5 Aprile 2009, nello stand 41 "Atrio dell'Arte".

Un’altra fonte di informazione: www.chollathepaintinghorse.com

Tariffe alberghiere speciali di prossima pubblicazione per il soggiorno a Venezia dal 24 Aprile - 15 Giugno 2009  in occasione della mostra di Giudecca 795 Art Gallery "Cholla il cavallo pittore" sono offerte dall'hotel  Molino Stucky Hilton Venice