Menzione speciale della Giuria del premio Arte Laguna a Cholla
18 ottobre 2008
“Per la natura provocatoria del gesto, che può essere considerato un’evoluzione interessante ed ironica del mito dell’arte astratta ed informale nei suoi fondamenti teorici e nelle sue derivazioni formali, possibile in questi termini grazie all’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica.”
L’arte è da sempre specchio dei tempi. E visti i tempi in cui viviamo c’è poco di ridere.
Le produzioni realizzate da animali non sono una novità: Cholla il cavallo, la cui opera rimarrà esposta a fianco dei finalisti della collettiva di pittura, è considerato fra i quattro animali-artisti più quotati al mondo. A metà degli anni ’50 lo scimpanzè Congo - le cui opere vengono poste in asta con autori come Andy Warol – è stato il primo; osservato da Desmond Morris, l’animale stupì Ricasso, Dalì e Mirò, che volle un suo lavoro, proponendogli uno scambio. Le opere realizzate dagli elefanti, che adoperando il pennello con la proboscide, sono state battute all’asta da Christie’s, esposte al Museum of Contemporary art di Sidney e alla Biennale di Venezia.
Cholla è un equino e molti sorridono perché non riescono a capire: riaffermare, il potere del gesto istintuale, di cui spesso l’uomo si è servito per esprimersi, recuperando la natura animale o infantile, è pratica abituale per l’uomo. L’astrattismo considerava i segni e le loro relazioni come elementi atti a creare un legame emotivo con lo spettatore, mentre Pollock non credeva al caso e controllava – pur emotivamente il proprio gesto.
Nel caso di Cholla è tutto basato sulla casualità istintuale, anche se non possiamo negare che le sue pennellate segnino percorsi decodificabili per mezzo di quegli strumenti assimilati dalle lezioni di certe avanguardie: l’inconsapevolezza animale, si contrappone alla consapevolezza umana.
Ciò che non serve, nell’analisi del suo lavoro, è ovviamente il ricercare una figura o un tema, perchè sarebbe ridicolo parlare di messaggio emotivo dell’autore. L’opera va considerata in funzione dell’azione, capace di realizzare un prodotto che è portatore di emozioni, che né cavallo né uomo mai potranno controllare. Un’ultima considerazione: Pollock, al cavalletto, preferiva il muro o il pavimento, per avere l’opposizione di una superficie dura. Cholla è più impressionista, se non altro nei modi: trova ispirazione all’aria aperta, in prossimità di un cavalletto portatile...
Viviana Siviero,
critico e curatrice indipendente,
Presidentessa Giuria Sezione Pittura