Arte come codice dello straordinario nel quotidiano, ovvero testimone di tentativi di fuga, di espressioni troppo a lungo soffocate e ingabbiate in regole che hanno perso credibilità. “Jan Mizo - Expo” presenta alcune opere di un precursore della digital art sempre più apprezzato internazionalmente. Sorpresa da un obiettivo fintamente distratto, in partecipe ma discreta osservazione, la normalità viene fissata nel suo labile guizzo di poesia, negli sprazzi di imprevedibilità per piatte esistenze. La rivelazione arriva insieme al sorriso contenuto e bonario, senza giudizio, di chi guarda la realtà con gli occhi di chi non le appartiene già più. Eroi di vite parcheggiate negli affanni del quotidiano, camuffati in una ostentata normalità, incontrati per caso per strada, vengono smascherati e spogliati ma solo per un breve istante, subito restituiti al rispetto della loro vita in lista d’attesa.
Artista della vita che sfugge alle catalogazioni e alle mode perché spesso precursore, esprime nei suoi lavori fotografici quella ricerca compositiva che lo ha caratterizzato anche in ambito musicale. Pennellata dell'obiettivo, impressione di un momento, scatto che si ostina a frugare il quotidiano e l'ovvio ricercando bellezza, senso e pensiero anche in oggetti o paesaggi urbani di per sé aridi. Imprescindibili sono il suo sesto e settimo senso, il sense of humour ed il fine senso del ridicolo, entrambi rari di questi tempi.
Per i suoi lavori in tecnica mista si avvale spesso della computer graphic. Partecipa attivamente alla scena fotografica internazionale firmando spesso i suoi progetti con pseudonimi.
Giudecca 795 espone suoi lavori di pittura ed elaborazione digitale; stampa digitale su tela, alluminio D-bond, forex e carta fotografica; acrilici e resine su tela e pannello.
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