(vedere anche: Cholla su Wikipedia
)
E' il quarto animale-artista più quotato al mondo, dopo lo scimpanzè Congo che affascinò anche Picasso.
Giudecca 795 presenta con un certo orgoglio ed un sorriso (ma siamo seri, molto seri), in esclusiva Cholla Chambers, il cavallo-artista del Nevada già noto negli Stati Uniti, balzato anche all'attenzione della stampa italiana per la sua partecipazione al concorso di pittura Arte Laguna, in cui ha ottenuto la menzione d'onore della Giuria ("per la natura provocatoria del gesto, non necessariamente polemica, che può essere considerato un'evoluzione interessante ed ironica del mito dell'arte astratta ed informale nei suoi fondamenti teorici e nelle sue derivazioni formali, possibile in questi termini
grazie all'opera d'arte nell'epoca della sua riproducibilità tecnica"). Giudecca 795 ha acquisito gli acquerelli originali in esclusiva e stampa giclee di ottima qualità.
Giudecca 795 non poteva non appassionarsi a questo "emergente", e si è immediatamente offerta ad ospitare una mostra personale - tenutasi dal 24 aprile al 15 Giugno 2009 e prorogata a grande richiesta fino al settembre 2009) a Venezia - di questo nuovo e singolarissimo esponente di una "action painting" tutta da studiare, che al di là della sua particolarità di esecuzione
è gradevole ed apprezzabile.
Un fenomeno da tenere d'occhio e che ha un illustre precedente: The Art Newspaper indica Cholla come il quarto animale più quotato nel mondo dell'arte, dopo lo scimpanzè Congo da cui Picasso era affascinato.
Molti dunque i motivi per i quali il fenomeno sta suscitando la curiosità e l'interesse internazionale di appassionati d'arte, critici ed etologi: l'arte di Cholla è annoverata nell'International Contemporary Masters 2008 ed è stata esposta finora in 23 Stati.
Cholla espone dunque per la prima volta in Europa con "The Big Red Buck" (2004), il quadro che ha ottenuto la menzione speciale del concorso Arte Laguna, ed altri originali e stampe giclée; alcune opere sono in vendita.
Maggiori informazioni sul sito Cholla
La storia del cavallo-artista Cholla e della sua esposizione veneziana sta avendo eco su importanti testate internazionali, a partire dall'agenzia
Associated Press e dalla CNN.
> Testo completo Menzione speciale e testo critico della presidente di Giuria, Vivian Siviero
Segue estratto dal testo critico di Viviana Siviero:
Cholla il cavallo è considerato fra i quattro animali-artisti più quotati al mondo, dopo il celebre scimpanzè Congo, il Jack Russel Terrier Tillie, e vari gruppi di elefanti. Fra il 1959 e il 1969 Congo, le cui opere vengono spesso battute all’asta con altre di autori contemporanei come Andy Warol, fu il primo. Seguito dall’etologo Desmond Morris che intendeva studiare i comportamenti degli animali, l’animale che condivide con l’uomo il 97% del suo DNA, è risultato molto prolifico e con un particolare senso del colore e della composizione pur nella casualità. Stupì Picasso e Dalì e Mirò volle avere un suo lavoro, proponendo uno scambio merce con uno proprio. Le opere realizzate dagli elefanti, adoperando il pennello con la proboscide, sono battute in asta da Christie’s, esposte al Museum of Contemporary art di Sidney e alla Biennale di Venezia. (nota del gallerista: per gli elefanti si tratta in realtà di animali ammaestrati a riprodurre il gesto: situazione molto diversa per Cholla, e anche per questo fonte di stupore).
Com'è noto l’astrattismo considerava il segno e la relazione fra i segni, come ciò che doveva creare un legame intenso e diretto con lo spettatore a livello emotivo, mentre Pollock non credeva al caso e sapeva esattamente quale era la risultante del suo gesto in una danza calibrata fra controllabile ed incontrollabile.
Nel caso di Cholla, è tutto basato sul gesto casuale, però è vero che tali pennellate segnano dei percorsi decodificabili con gli stessi strumenti sensibili assimilati dalla lezione delle note avanguardie. Inconsapevolezza animale che si contrappone alla consapevolezza umana storicizzata in famose lezioni del passato, a monito di ciò a cui stiamo andando incontro in molteplici direzioni.
L’arte è emozione: osservando un’opera di Cholla con la consapevolezza che si tratti di un’opera animale, casuale e naturale, provoca sicuramente una reazione, non diversamente da quando questa è generata con consapevolezza dell’autore. Ciò che non serve, nelle opere di Cholla, è la ricerca obbligata di una figura o di un tema, da parte di chi osserva. Inoltre – a differenza delle opere post-astrattiste o post-informali, non si può nemmeno parlare di trasmissione di messaggio emotivo da parte dell’autore. L’opera va considerata semplicemente in funzione dell’azione, che porta al compimento di un lavoro fisico che resta nel tempo come portatore di emozioni che né cavallo né uomo mai potranno controllare fino in fondo.
Viviana Siviero
Presidentessa Giuria Sezione Pittura
Critico e curatore indipendente.